Ruolo dell’acido ialuronico nel trattamento delle ferite complesse degli arti

Negli ultimi decenni vi è stato un enorme sviluppo nel campo della ricerca biomedica per trovare soluzioni alternative all’uso di tessuti biologici autologhi (ossia dell’individuo stesso) nel trattamento delle perdite di sostanza.

Sono stati pertanto introdotti diversi “sostituti” biologici che potessero riparare o migliorare la funzionalità di un tessuto lesionato.

Per quanto concerne i diversi prodotti biomedici per la cute, molti si basano sull’uso di acido ialuronico, collagene ed altre molecole della matrice extracellulare dei tessuti per poter fungere da “impalcatura” al tessuto da rigenerare.

Nella nostra Unità Operativa di Chirurgia Plastica presso l’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato abbiamo condotto uno studio sull’uso di un induttore dermico a base di acido ialuronico (Hyalomatrix®) nel trattamento di ferite complesse degli arti[i]. Grazie a molteplici studi, le proprietà dell’acido ialuronico circa l’induzione dell’angiogenesi, lo stimolo alla deposizione di collagene ed il mantenimento dell’omeostasi sono stati da tempo dimostrati[ii],[iii],[iv]. Inoltre, sembra avere un ruolo nella rigenerazione epiteliale e proprietà anti-radicali liberi.

Il prodotto utilizzato contiene acido ialuronico in forma di benzil-estere (HYAFF), un biopolimero che forma una struttura tridimensionale che permette ai fibroblasti della ferita una colonizzazione e, di conseguenza, una rigenerazione del tessuto lesionato. Tale “induttore dermico” è composto da due strati: uno biodegradabile, assorbente e completamente costituito da HYAFF che rappresenta la superficie di contatto del prodotto con la ferita. L’altro strato è composto film flessibile, trasparente e semipermeabile di silicone, in modo tale da proteggere la ferita da eventuali contaminazioni esterne.

I 15 pazienti trattati erano portatori di ferite  agli arti di dimensione variabile da 6 a 490 cm2 di superficie; in 12 casi vi era esposizione tendinea e in 2 casi anche ossea (comunque nom superiore ai 2 cm2). Tutti i pazienti trattati sono stati tutti sottoposti a pulizia chirurgica delle ferite ed applicazione del prodotto biomedico per non meno di 15 giorni. Nel post-operatorio, si è proceduto ad un controllo clinico seriato, unito al monitoraggio degli indici infiammatori e dei tamponi colturali delle ferite. Nel 40% dei casi è stato necessario compiere una seconda applicazione del prodotto al fine di ottenere un fondo della ferita adeguato. Nel 67% la guarigione completa è avvenuta spontaneamente tramite riepitelizzazione, mentre nei restanti casi è stato necessario effettuare una chiusura con un innesto dermo-epidermico a spessore parziale.

Il tempo medio di guarigione è stato di circa 27 giorni (16-60 gg).

La qualità della cute rigenerata è stata giudicata nel 80% dei casi buona od ottima. Infine, in un solo caso si è verificata una sovrainfezione batterica che ha ritardato il processo di riepitelizzazione.

Analizzando la nostra casistica possiamo affermare che l’utilizzo dei sostituti dermici nel trattamento delle ferite, anche complesse, degli arti ci offre delle possibilità ricostruttive più semplici e meno invalidanti per il paziente rispetto all’utilizzo di lembi e/o innesti: interventi meno lunghi, assenza di zone donatrici, assenza di morbidità delle zone donatrici, decorso post-operatorio più semplice. In tutti i pazienti, il risultato funzionale è stato soddisfacente.

Infine, la presenza di un solo caso di infezione mostra l’efficacia della barriera di silicone rispetto al possibile colonizzazione batterica dall’ambiente esterno.

Prof. Luca Vaienti, Dott. Andrea Marchesi

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Bibliografia

[i] Vaienti L, Marchesi A, Palitta G, Gazzola R, Parodi PC, Leone F. Limb trauma: the use of an advanced wound care device in the treatment of full-thickness wounds. Strategies Trauma Limb Reconstr. 2013 Aug;8(2):111-5.

[ii] Campoccia D, Doherty P, Radice M, Brun P, Abatangelo G, Williams DF (1998) Semisynthetic resorbable materials from hyaluronan esterification. Biomaterials 19:2101

[iii] West DC, Hampson IN, Arnold F, Kumar S (1985) Angiogenesis induced by degradation products of hyaluronic acid. Science 228:1324

[iv] Rooney P, Kumar S (1993) Inverse relationship between hyaluronan and collagens in development and angiogenesis. Differentiation 54:1

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