Metodiche di isolamento della Stromal Vascular Fraction (SVF) dal tessuto adiposo: stato dell’arte

Introduzione

L’idea di utilizzare il grasso come materiale di riempimento non è recente, infatti il primo utilizzo di innesti di grasso autologo è stata presentata da Neuber nel 1893 per il trattamento di difetti facciali (1). Nel 1910, Lexer ha per la prima volta utilizzato la tecnica in chirurgia plastica per aumentare le regioni malari e come riempitivo (2). Mentre, nel 1911, Bruning è stato il primo ad iniettare il grasso autologo nel tessuto sottocutaneo al fine di aumentare i tessuti molli (3). Solo nel 1950 fu pubblicato il primo articolo che descriveva il comportamento del tessuto adiposo autologo infiltrato per la correzione del profilo corporeo (4), dimostrando che il tasso di sopravvivenza per i trapianti di grasso autologo potrebbe essere più elevato del 50%.

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Un metodo non enzimatico per ottenere un derivato del tessuto adiposo altamente arricchito nelle cellule staminali adipose (ASC) da lipoaspirati umani: risultati preliminari.

Il tessuto adiposo possiede caratteristiche di espressione genica fenotipica simili alle cellule staminali mesenchimali umane (hMSC). Tuttavia, il potenziale multilineage può essere inibito e le cellule potrebbero non espandersi adeguatamente per soddisfare i requisiti della Good Manufacturing Practice (cGMP).

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Bio-separatore automatico per l’estrazione della frazione vascolare stromale dal tessuto adiposo.

Le cellule staminali sono tanto affascinanti quanto sfuggenti. Per studiarle, i ricercatori hanno inizialmente utilizzato metodiche tradizionali ma si sono presto resi conto di doverle adattare e innovare per le specifiche necessità di questo nuovo argomento di ricerca. Questo processo d’innovazione tecnologica e metodologica continua tuttora e contribuisce a rendere molto dinamico questo settore della ricerca.

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Utilizzo di tessuti ricchi di MSCs nel trattamento delle ulcere diabetiche arteriopatiche degli arti inferiori.

Le ulcere cutanee agli arti inferiori rappresentano, tra le complicanze dei pazienti affetti da diabete, quelle con il più pesante impatto sociale ed economico, ritrovando nei lunghi follow-up ambulatoriali, nell’aumento dei ricoveri e nel drastico abbassamento della Qualità della vita del paziente le ragioni di tale primato. Il rischio per un paziente diabetico di sviluppare un’ulcera è del 25% e la lesione porterà in almeno il 14% di tali pazienti ad un’amputazione maggiore o minore.

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Il sistema Body Jet conferma il suo primato nel Lipofilling

I vantaggi offerti dal sistema Body Jet nell’esecuzione del lipofilling in termini di minimo trauma sui tessuti donatori e di una elevata vitalità cellulare nel tessuto prelevato, con particolare riferimento alle cellule mesenchimali della SVF, sono già noti e segnalati su questo blog il 2 aprile del 2014.   La novità scaturisce da alcuni studi preliminari che confermano ampiamente la superiorità dei risultati offerti dal sistema body Jet sugli altri dispositivi in uso dedicati al prelievo di tessuto adiposo.

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